L’ictus cerebrale è forse l’unica malattia che non si può curare, ma soltanto prevenire. Nel mondo sono 15 milioni i casi all’anno, di cui 6 milioni circa letali: molti più dei morti per Aids, malaria e tubercolosi messe insieme. In Italia si registrano 240.000 casi all’anno, con 40.000 morti. Altre 40.000 persone subiscono invalidità permanenti. In Calabria, sempre annualmente, i casi sono circa 10.000.
L’argomento è stato trattato ieri ad Amantea nel corso di un Interclub che ha visto riuniti ben quindici Club calabresi (Amantea, Catanzaro 1951, Catanzaro Tre Colli, Cetraro Citrarium, Cosenza, Cosenza Nord, Cropani “Rita Levi Montalcini”, Lamezia terme, Montalto Uffugo Valle del Crati, Paola Medio Tirreno cosentino, Rende, Reventino, Riviera dei Cedri, Rogliano Valle del Savuto, Vibo Valentia) all’Hotel La Tonnara, su invito del Club di Amantea e del suo Presidente Kamal Abu-Taleb.
Relatore di elevato spessore scientifico e di notevoli meriti rotariani il prof. Gaetano de Donato, insigne cattedratico, per quasi un trentennio Primario ospedaliero di Chirurgia vascolare a Napoli e, ancora, rotariano molto attivo nell’azione di servizio al punto da essere stato nominato quale Governatore del Distretto 2100 per l’anno 2016/17.
Il prof. de Donato ha parlato dopo il saluto di Giovan Battista Morelli, Vice Sindaco di Amantea, e l’introduzione del Past Governor e Presidente della Commissione distrettuale Rotary Foundation Francesco Socievole, il quale ha rivolto un forte appello ai Club e ai soci rotariani a sostenere la R.F. con la sicurezza che i Club ne verranno ripagati con finanziamenti cospicui per progetti validi.
Ed un progetto di sicuro valore finanziato da R.F. è il “Rotary No-Ictus Screening Program”, che mira alla prevenzione “dell’unica malattia –ha rilevato il prof. de Donato- per la quale non c’è cura”.
“L’ictus cerebrale -ha spiegato il relatore- può essere definito un infarto del cervello, analogo a quello del cuore. Ma se le cellule cardiache sono programmate per adempiere eventualmente anche alle funzioni di quelle danneggiate da un infarto del miocardio (nei casi ovviamente meno gravi), questo non avviene per le cellule del cervello, in cui ogni area ha una funzione specifica. Le cellule che vanno in necrosi non potranno essere sostituite dalle circostanti e le funzioni perdute non potranno essere recuperate.”
Gravi i danni anche psicologici per i pazienti e le loro famiglie, così come pesanti i costi. In Italia si calcola che la spesa per il servizio sanitario si aggiri sui 12 miliardi di euro all’anno, cui vanno aggiunti 7 miliardi di perdite di giornate lavorative. Complessivamente un invalido da ictus ha un costo annuale di circa 60.000 euro.
L’unico modo per contrastare questa grave patologia è, pertanto, la prevenzione.
Alcuni Club del Napoletano, sotto input del prof. de Donato, hanno già dato vita al programma di prevenzione attraverso un vasto screening totalmente gratuito per i pazienti, utilizzando camper della salute con cui raggiungere i cittadini, ma anche accordi con le Asl ed una capillare azione di informazione della popolazione.
Non tutti sanno, infatti, che prevenire l’ictus si può ed in maniera anche semplice. Possono bastare un elettrocardiogramma ed un’ecografia dei tronchi sovraortici, prima di decidere se proseguire con altri tipi di indagini diagnostiche.
Il programma rotariano prevede anche l’assegnazione di borse di studi per incentivare la ricerca, essendo ormai assodato che alterazioni generiche possono predisporre alla malattia.
Il convegno è stato seguito da un articolato dibattito, cui ha partecipato anche il Past Governor Piero Niccoli, concluso dall’Assistente del Governatore Massimo Sdanganelli, il quale ha portato il saluto di Giancarlo Spezie ed ha plaudito alla iniziativa, che ha dato conto –ha sottolineato- di un progetto certamente da emulare per estenderlo in tutto il Sud.