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Intervista al giornalista Domenico Iannacone

“Il ruolo di un club come il Rotary ma più in generale del mondo dell’associazionismo, è oggi di estrema importanza.  In una società nella quale molte cose non vengono dallo Stato è sicuramente un elemento fondante, diventando una sorta di collante sociale senza il quale noi saremmo davvero sganciati ed avremmo un problema di disorientamento umano; nei luoghi dove si fa associazionismo si fa del bene, del bene comune rendendo un servizio alla società, creando relazioni tra le persone il che, oggi, è straordinariamente importante”. 

Questo il pensiero di Domenico Iannacone, giornalista Rai, protagonista di un interessante e partecipato caminetto organizzato dal Rotary Rende su: ”Etica e giornalismo”. Un incontro fortemente voluto da Sergio Mazzuca e Carlo Tansi, rispettivamente Presidente e Segretario del club, i quali hanno aperto la serata presentando l’ospite ed illustrando il senso della serata che, con semplicità e chiarezza, ha avuto l’obiettivo di mandare alla società messaggi importanti, toccando temi di grande attualità che interessano il territorio con particolare attenzione alle fasce più deboli. 

La serata è stata introdotta da Franco Laratta, direttore di La C Tv e profondo conoscitore del mondo del giornalismo calabrese. 

Per una felice combinazione, l’incontro si è svolto nel giorno della cerimonia di insediamento del nuovo Rettore dell’Unical, prof. Gianluigi Greco alla quale lo stesso Iannacone ha partecipato rimanendo entusiasta per avere: ”Trovato uno spirito incredibile dal quale ripartire. In tal senso il tema fondamentale è quello di costruire un vero e proprio circolo virtuoso che parta, proprio, dal mondo dell’Università che è un tassello importantissimo. Io sono figlio di una regione come il Molise che ha gli stessi problemi della Calabria: spopolamento, infrastrutture, sanità e lavoro; se noi isoliamo queste cose non si risolveranno mai ed è per questo che dobbiamo trovare un elemento virtuoso che le metta insieme per poterle affrontare in maniera sistemica. E l’Università della Calabria è un volano straordinario, che può svolgere con le sue competenze, con le start-up create e che operano al suo interno, una straordinaria opportunità per migliaia di giovani di crearsi qui un futuro solido. Diciamocelo chiaramente, se vai a Milano e devi spendere solo per una casa in fitto 1.500 euro, non potrai mai costruirti un futuro degno di questo nome e sarai sempre un suddito. La Calabria è una terra straordinaria, ricca di risorse umane, culturali e naturali fantastiche e che può davvero farcela, senza aspettarsi nulla dalla politica, grazia ai calabresi che hanno una capacità creativa ed una resistenza davvero incredibili”.

Nelle sue trasmissioni, tra le quali ricordiamo “Che ci faccio qui” e “I Dieci Comandamenti”, Iannacone ha dato voce ai più deboli, raccontando storie di emarginazione, solitudine ma anche di grande umanità e solidarietà come quella di Bartolo Mercuri, un piccolo commerciante di mobili che, con la sua associazione “Il Cenacolo” da anni aiuta i braccianti e le famiglie in difficoltà della piana di Gioia Tauro. Una storia, questa, che ha commosso ma anche fatto riflettere molto il pubblico presente che, in religioso silenzio, ha seguito con grande attenzione la narrazione di Iannacone per il quale: ”L’etica ha sostanzialmente a che fare con la dignità, la dignità altrui. Per quanto concerne la mia professione, credo che il ruolo del giornalista sia la necessità di non fare perdere mai la dignità di quello che si racconta, degli intervistati. E’ sempre un limite invalicabile che non si deve mai superare anche quando può andare contro gli interessi dell’intervistatore che potrebbe spingersi ulteriormente nel tentativo di carpire qualcosa in più: ecco, non bisogna mai essere cinici ma capire quando bisogna fermarsi. Questo nel mondo del giornalismo ma, in generale, in ogni momento della nostra vita”.

Il Rotary Rende ha voluto consegnare un premio a Domenico Iannacone per la sua carriera, realizzato dal maestro orafo Gerardo Sacco il quale, consegnando personalmente il premio ha annunciato di volere mettere all’asta una collana devolvendo l’intero ricavato della serata, all’associazione di  Bartolo Mercuri. 

Nel ringraziare il maestro Sacco ed il club per questo riconoscimento, Iannacone ha voluto ricordare come il primo dei 5 premi Ilaria Alpi che ha ricevuto: ”Sia stato probabilmente il più emozionante perché consegnato alla presenza dei genitori di una valida giornalista, uccisa per avere voluto raccontare la verità”. 

Una serata davvero emozionante ed intensa nella quale, come ha sottolineato nelle sue conclusioni Nino Iannello, assistente del Governatore, grazie alla testimonianza di una delle firme più prestigiose del Giornalismo italiano, si sono affrontati temi di grande valore sociale ed umano. 

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