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Maria Rita Acciardi primo Governatore donna del Distretto

8 luglio 2013

 

La calabrese Maria Rita Acciardi prima donna Governatore del Distretto

 

Ogni anno una ripartenza, con il rinnovo di tutte le cariche di vertice. Forse sta proprio in questo il successo di una organizzazione che, nata nei primi anni del Novecento a Chicago, non solo resiste al trascorrere del tempo, ma progredisce e si conferma quanto mai attuale nelle sue finalità solidali, affidando a mani e menti sempre entusiaste i propri progetti.

Il Distretto 2100, che comprende i territori di Calabria, Campania e Lauria, riparte nell’anno sociale 2013/2014 con una novità aggiuntiva straordinaria: per la prima volta una donna al posto di comando. A Maria Rita Acciardi, architetto, calabrese di Amendolara, la prestigiosa carica di Governatore del Distretto.

I lavori distrettuali, con il passaggio di consegne tra il Past Governor Marcello Fasano e la Acciardi,  si sono tenuti dal 5 al 7 luglio ad Altafiumara e Reggio Calabria ed hanno registrato la presenza di circa 1000 persone tra Presidenti di Club, dirigenti distrettuali, delegati, assistenti, semplici soci, rappresentativi di quasi tutti i Club del Distretto 2100.  

Nella Sala Calipari del Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale, si è svolta la riunione della XXXVI Assemblea distrettuale, dove il R.I. Director Jacques Di Costanzo  ha portato il messaggio del Presidente Internazionale Ron D. Burton e subito dopo il neo Governatore ha illustrato il Piano strategico distrettuale.

Maria Rita Acciardi, orgogliosa ed emozionata per l’onore riservatole e ben consapevole degli oneri che il ruolo impone,  ha evidenziato innanzitutto come la solitudine dell’uomo moderno, che ispirò Paul Harris nel percorso che avrebbe portato alla creazione del Rotary, sia una condizione ancora oggi non superata.

“Comunicare, relazionarsi – ha detto- è l’unico antidoto possibile ed è questo il primo impegno del Rotary, che ha alle spalle una storia importante che testimonia di come si siano egregiamente armonizzate  le  diverse anime di cui si compone: individualismo europeo e  pragmatismo americano si saldano e danno vita al pensiero e all’azione rotariana.”

Ha quindi ricordato che il messaggio del Presidente Burton impone a tutti di agire senza tentennamenti. “Questo è il momento e questa è l’ora”-dice Burton. Per cosa?

“Per contrastare il pensiero debole, l’esaltazione dell’effimero, la caduta dei valori -ribadisce Maria Rita Acciardi-  contrapponendo a questo elenco negativo lo spirito rotariano fondato sull’etica e sulla sua applicazione”.

Non a caso “Ubi Rotary, Ibi Ethica” è il motto scelto dal Governatore, che sottolinea ancora:  “I rotariani devono farsi interpreti di una leadership valoriale.”

L’anno sociale appena iniziato dovrà caratterizzarsi, dunque, per un rinnovato impegno alla diffusione dei valori etici e solidali, un più ampio coinvolgimento di donne e giovani, l’attenzione al territorio. La  Acciardi ha a quest’ultimo proposito ricordato le gravi situazioni di Pompei e di Sibari ed ha anche auspicato che molto presto i Bronzi di Riace, ancora giacenti nel Laboratorio di Restauro di Palazzo Campanella, possano essere rimessi in piedi in una degna collocazione. Per le donne non poteva mancare un pensiero speciale, in primis contro il grave fenomeno della violenza, e subito dopo con l’auspicio che molti ingressi rosa caratterizzino la vita dei Club. Per quanto riguarda i giovani “dobbiamo fare in modo che non si sentano traditi da noi -ha detto-  dobbiamo dire loro che il merito è un punto d’onore e che il sistema delle raccomandazioni deve essere cancellato.” Il neo Governatore ha quindi fornito alcune anticipazioni sul suo progetto che prevede l’ “adozione” da parte di ogni Club di un ragazzo emigrato nel mondo. Tutti i giovani così individuati saranno invitati al prossimo Congresso distrettuale del 2014 ed a loro si cercherà di donare un’opportunità in più di crescita.

Dunque, il pensiero conclusivo già si proietta avanti di un anno, al futuro del Rotary,  perchè questa è la storia e questa è la forza dell’organizzazione, nella quale ogni dirigente in un solo anno di lavoro cerca di fare meglio del suo predecessore non per sterile spirito competitivo ma per consegnare alla comunità -rotariana e non- un altro traguardo, un passo in avanti, piccolo o grande che sia. Riprendendo un pensiero della Acciardi, “magari si facesse così anche in politica!”

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